Carnevale delle arance
Orange Battle ricrea il Carnevale delle arance, ovvero la battaglia delle arance di Ivrea. Il gioco ricrea le ambientazioni della Festa Civica, dalle piazze dove si svolge il lancio delle arance alla scelta del proprio personaggio.
Durante il Carnevale delle arance la comunità celebra la propria capacità di autodeterminazione, ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide che si fa risalire al medioevo.
La leggenda di una certa Violetta, giovane figlia di un mugnaio della città, promessa in sposa con Toniotto, trascinata nel cosiddetto “Castellazzo” e qui obbligata a concedersi al perfido tiranno, deciso altresì a reclamare la legge ius primae noctis.
Storicamente, il tiranno sarebbe identificato in Ranieri di Biandrate, figlio del conte Guido III padrone del territorio sul finir del XII secolo, ma anche con la figura del marchese Guglielmo VII del Monferrato, padrone di Ivrea in un periodo relativamente breve (1266-1272); alcuni documenti di quel periodo testimoniano lo sconforto del popolo per le salate gabelle sulla produzione di alimentari e farine.
La leggenda della mugnaia Violetta, novella Giuditta, termina quando riesce a far ubriacare il tiranno, per poi tagliargli la testa durante il sonno, dando così inizio – come recitano le parole della Canzone del Carnevale – alla sollevazione popolare e all’abbattimento dello stesso maniero del tiranno.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Storico_Carnevale_di_Ivrea#Le_figure_del_Carnevale_di_Ivrea